Il primo febbraio 2012 si è tenuta una tavola rotonda presso Confindustria Monza e Brianza dal titolo Contraffazione: azioni per combattere il fenomeno. L’interessante dibattito ha visto la partecipazione di Assoruote, Assorologi, Guardia Di Finanza, Dogane e uno Studio Legale. Si è spaziato a 360° per sviscerare un fenomeno come la contraffazione, negativo e pericoloso economicamente e con ripercussioni su salute e sicurezza. Mario Peserico, Presidente di Assorologi, ha affrontato l’aspetto della sicurezza per gli orologi “copie” spesso importati dalla Cina, ma che, per l’utilizzo di materiali non conformi nella loro costruzione, possono creare problemi alla salute. Questo è un aspetto nuovo, che si riteneva legato esclusivamente a prodotti, come le ruote, direttamente collegate alla sicurezza. Corrado Bergagna, Presidente di Assoruote, ha spiegato come l’Associazione abbia lavorato in questi anni, sottolineando l’importanza di comunicare adeguatamente e sensibilizzare il mercato. Il dialogo con le istituzioni è fondamentale al fine di creare gli strumenti necessari per la realizzazione, il controllo e il rispetto delle norme. Molto interessante la “case history” portata dall’Avvocato Alessandra Milanoli, proprio nella lotta alla contraffazione dei cerchi quando non è il design ad essere coinvolto, bensì l’utilizzo improprio e non autorizzato di codici alfanumerici, che possono ricondurre a produttori leader, creando confusione presso gli utilizzatori finali. Il tenente Colonnello Gianfranco Zarro del Gruppo della GDF di La Spezia, ha specificato come, da normali controlli “in strada” si sia arrivati a maxi sequestri di cerchi in lega, stampi e coppette contraffatte per importi veramente importanti e come, partendo dalla semplice contraffazione, abbiamo verificato anche l’effettiva pericolosità di questi prodotti. Sicuramente una goccia nel mare degli oltre 700 milioni di euro di danno per le sole Aziende della Brianza, (come citano i dati della Camera di Commercio) o i 105 milioni di euro di merci contraffatte o pericolose, sequestrate dalla Guardia di Finanza l’anno scorso. Internet e Cina, altri due argomenti ampiamente discussi, per la frequente provenienza di questi prodotti contraffatti ed l’utilizzo del web come canale di distribuzione privilegiato. I funzionari dell’Agenzia delle Dogane, Gherardi, Petito e Tredici hanno invece circostanziato con dovizia di particolari gli strumenti messi a disposizione per il controllo e la prevenzione di questo fenomeno; come il supporto informatico, come la banca telematica Falstaff, siano diventati indispensabile e facilmente utilizzabili. In ogni caso un incontro utile per i suoi riscontri pratici, voluto fortemente da Confindustria Monza e Brianza, come espresso da Silvia Redaelli, Presidente del settore Industrie Varie e che Augusto Capitanucci, giornalista del Gruppo 24 Ore ha ben moderato.

 

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